La tenuta di Camigliano, un piccolo borgo circondato da vaste estensioni di vigna e seminativo, l'ultima grande terrazza prima delle valli maremmane già sede di insediamenti preistorici ed etruschi è stata rilevata nel 1957 da un imprenditore milanese, Walter Ghezzi, appassionato della Toscana. La fattoria di 850 ha, fu trasformata da mezzadria a gestione diretta, e venne integralmente riconvertita. Tutte le strade vennero risistemate, ed i poderi, che ne erano privi, furono dotati di energia elettrica. In questa prima fase, furono ampliate e modernizzate le colture "vite e olivo" alla Toscana, e si incominciarono ad impiantare nuovi vigneti, concentrando gli sforzi sulla produzione di Brunello di Montalcino, le cui prime bottiglie uscirono nel 1965, anno nel quale venne iniziata la ricostruzione della cantina. La gestione dell'azienda è passata, intorno alla metà degli anni '80, nelle mani dell'Ingegner Gualtiero, figlio di Walter Ghezzi, che, coadiuvato dalla moglie signora Laura e dalle figlie Silvia e Isabella, continua ancor oggi l'opera iniziata dal genitore. In questi ultimi anni la superficie vitata a Brunello di Montalcino dell'azíenda ha avuto una continua espansione, che prosegue tuttora, avendo completato negli ultimi 3 anni altri 29 ha a Brunello. La superficie attuale a sangiovese è di 71 ha, per una produzione media annua di 4.800 hl, relativamente bassa in quanto l'orientamento della gestione è sempre e comunque quello di privilegiare la qualità anche a scapito della quantità. I vini di Camigliano sono oggi venduti in tutta Italia ed esportati in Svizzera, Germania, Stati Uniti d'America, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Gran Bretagna, Giappone. Sono degustati nelle colazioni di lavoro del Quirinale e vengono serviti in molte ambasciate.