Vite, Vino, Enotria!? La passione di certi uomini verso una pianta potente e anarchica nella sua crescita. Libera. La freschezza del suo frutto. Curarla. Farne un liquido. Di questa relazione, il Vino, spiritualita'. Passione e Alchimia. Non si parla di una tradizione, perche' ogni anno il vino si rimette in gioco. Passato, Presente e Futuro? Presente, senza dubbio. La vigna si integra a culture e uomini diversi, attraversa civilizzazioni, guerre epidemie, tutte bugie della storia dell'uomo. Un richiamo all'allegria, alla discussione, alla pace. Artevite e' un evento che si dedica senza ritorno ad una meditazione su certi Valori. COSA è ARTEVITE? Artevite è una mostra d'arte contemporanea ed un incontro culturale internazionale. Aggrega un pool di artisti provenienti da vari paesi del mondo attorno al tema prescelto, che è quello della cultura della vite e del vino e raccoglie le opere originali sul tema realizzate per l'occasione e le presenta nel luogo destinato. La partecipazione ad Artevite è aperta a tutti gli artisti di tutte le discipline che volessero confrontarsi con il mondo del vino e della vite. CHE TIPO DI OPERE VENGONO ESPOSTE AD ARTEVITE? Spaziando in molte delle discipline dell'arte contemporanea, le opere si distinguono in: tele e quadri; sculture; fotografia; istallazioni; musica, danza e recitazione. Le opere, che devono essere inedite, e presentate attraverso un progetto, vengono richieste attraverso un bando apposito diffuso nei centri culturali individuati e in ogni luogo ove fosse idonea l'affissione. Come regola sostanziale, le opere saranno selezionate, tra tutti i progetti pervenuti, in base all'intensità della loro ispirazione tematica. La commissione selezionatrice è presieduta da un alto rappresentante dell'azienda o dell'istituzione ospite ed è formata da esponenti di spicco del mondo artistico e culturale italiano e la selezione è sottoposta poi al parere tecnico degli organizzatori e dei fondatori. DOVE VENGONO ESPOSTE LE OPERE A CAMIGLIANO? Opere individuali di piccola dimensione e tele: cantina storica opere individuali di maggior dimensione (sculture ed installazioni e tele resistenti): negli angoli più suggestivi del borgo.Un anno fa, siamo a Settembre 2001, “nella splendida cornice del Castello di Camigliano” i cervelli fumavano, gli spiriti fremevano, e la solita tranquillità dell’antico borgo medievale frazione di Montalcino era scossa dalla presenza di ARTEVITE. Nata da un’idea originaria di GM e Marco Terroni è stata realizzata per la prima volta presso l’Enoteca Italiana di Siena nel 1999 e ha avuto la sua seconda edizione nel settembre 2001. Di notevole effetto le opere di questi 30 artisti che hanno saputo trasferire in pura materia artistica chi i sentori chi gli effetti chi i sentimenti che solo il nobile nettare sa esprimere. A coronare la scena gli interventi musicale dei Dyonisos e quello teatrale di Luna Pizzo Greco hanno avvolto i numerosi accorsi in un’atmosfera fatata. Il Vino che ci comunica, a volte, ci eleva, a volte, ci apre, a volte, ci chiude, in ogni sua espressione è un elemento di trasformazione dell’uomo e del suo ambiente e Marco Terroni nella suggestiva installazione presentata a settembre ha realizzato su tela il processo di metamorfosi che sta alla base della sua personale ossessione artistica. I Bacchi di Marco sono ermafroditi, santi e maledetti, vecchi e bambini e partecipando al percorso umano evolutivo portano in sé la forza mutante della Natura . Quasi per compensare lo struggimento di questo artista parmense il solare e fuggevole Eric Besson ha riempito il Castello di brillanti raffigurazioni di principi e regine mollemente adagiati, leggiadri, calici traboccanti di vino. Un incrocio interessante tra lo stile giocoso di un fanciullo e la sapienza dell’artista che ha percorso lunga strada. L’intera opera artistica del bordolese Eric ruota intorno al Vino, un’altra ossessione rispetto a Terroni, una ricerca esasperata della forma, una ripetizione continua di fregi e lazzi, un gioco che si fa via via sempre più serio fino trasformarsi in alcuni casi in un simbolismo minimalista dove il tema è solo accennato, e proprio per questo dirompente. Questi due artisti, rappresentanti ideologici di ARTEVITE, si sono incontrati di nuovo a Camigliano in occasione di Cantine aperte 2002; e la sensazione è che grazie all’impulso dato dalla prima mostra i percorsi personali si siano notevolmente arricchiti. La stampa internazionale si è accorta di questo nuovo risvolto è ha incoronato il nostro menestrello francese dedicando di recente una copertina alla sua Opera (International Sommeliers, giugno 2002). La Sonorizzazione della Mostra ARTEVITE 2001 AL CASTELLO DI CAMIGLIANO SI E’SVILUPPATA COME UNA MOSTRA DI OPERE ISPIRATE AL VINO COLLOCATE IN SETTE AMBIENTI DERIVATI DA UNA VECCHIA CANTINA MEDIEVALE. OGNUNO DI QUESTI SETTE AMBIENTI È STATO DOTATO DI UN IMPIANTO SONORO DESTINATO A RIPRODURRE I SUONI DEL VINO. NELLA SALA D'INGRESSO L'AMBIENTE SONORO È STATO DEDICATO ALLA DEGUSTAZIONE: I SUONI DI QUELLA CHE È UNA DELLE OPERAZIONI PIÙ IMPORTANTI DELLA COMMERCIALIZZAZIONE DEL VINO VANNO A MESCOLARSI INSIEME IN UN TUTT'UNO DAL QUALE EMERGONO LE VOCI DEI COMMENTI, IL TINTINNIO DEI BICCHIERI E LE NOTE CALDE DELLA MESCITA. NELLA SECONDA SALA FURONO DIFFUSI I SUONI DEL LAVORO UMANO IN VIGNA AL MOMENTO DELLA RACCOLTA DELLE UVE. NEL TERZO AMBIENTE SI ASCOLTARONO I SUONI NATURALI CHE NEI GIORNI, NELLE NOTTI E NELLE STAGIONI SPRIGIONANO DALLE VIGNE, MENTRE LA QUARTA SALA FU DEDICATA AI LAVORI QUOTIDIANI, SEMPRE NELLE VIGNE. NELLA SUCCESSIVA SI AVEVA L'IMPRESSIONE SONORA DI TROVARSI IN UNA CANTINA NEL VIVO DELLA VINIFICAZIONE, NELLA SESTA SALA È IL MORBIDO E SCOPPIETTANTE SUONO DELLA FERMENTAZIONE DEL MOSTO CHE ACCOMPAGNAVA I VISITATORI, MENTRE NELLA SETTIMA ED ULTIMA STANZA SI POTETTE ASSISTERE ACUSTICAMENTE ALLE VARIE FASI DELL'IMBOTTIGLIAMENTO DEL VINO. AD ARTEVITE IN GENERALE ED ALLE OPERAZIONI DI REGISTRAZIONE DI TUTTA LA MESSE DI SUONI CHE IL MONDO DEL VINO PRODUCE HANNO COLLABORATO VARIE AZIENDE DI MONTALCINO E DEL CHIANTI: IL CASTELLO DI ROMITORIO E IL POGGIOLO CON GLI ARTISTI-PROPRIETARI CHE HANNO ESPOSTO, SANDRO CHIA E RUDY COSIMI, BANFI E IL GALAMPIO CON SOSTEGNI ALLA RISTORAZIONE E LA TENUTA NARDI DI CASTEL DEL BOSCO HA PERMESSO LA REGISTRAZIONE DELLE FASI DELL'IMBOTTIGLIAMENTO, MENTRE A PIAN DELLE VIGNE DI ANTINORI SONO STATE REGISTRATE LE SONORITÀ VENDEMMIALI, ED INFINE A BRANCAIA, NEL CHIANTI CLASSICO, SONO STATI REGISTRATI I SUONI DELLA LAVORAZIONE IN VIGNA. LA SONORIZZAZIONE DELLA MOSTRA ARTEVITE È STATA CURATA DA JURG PETERHANS, INGEGNERE DEL SUONO MOLTO PRESENTE SULLA SCENA MUSICALE INTERNAZIONALE CON IL SUO STUDIO, POWER PLAY RECORDING, CHE CONTA PARTECIPAZIONI CON LA VIENNA ART ORCHESTRA E REALIZZAZIONI DI COLONNE SONORE CINEMATOGRAFICHE TRA LE QUALI ALCUNI BRANI PRESENTI NEL FILM TITANIC.